Il Bias di Disponibilità: l’arte di usare (male) le informazioni a nostra disposizione
Il bias di disponibilità è un errore cognitivo comune che si verifica quando le persone giudicano la probabilità di un evento in base alla facilità con cui gli esempi, o le informazioni correlate ad esso, vengono alla mente. In altre parole, tendiamo a sovrastimare la probabilità degli eventi solo perché risultano più “disponibili” nella nostra memoria, anche se non rappresentano necessariamente la realtà. Questo accade perché la memoria è influenzata da fatti recenti o emotivamente significativi, distorcendo così la percezione della loro reale incidenza.
Ad esempio, se un Allevatore ha recentemente affrontato una patologia nella propria mandria, potrebbe essere portato a sovrastimare la probabilità che la malattia si ripresenti, anche se la sua incidenza reale è bassa o molto rara.
IMPATTO DEL BIAS DI DISPONIBILITÀ SULLA GESTIONE DEGLI ALLEVAMENTI
Il bias di disponibilità può influenzare vari aspetti della gestione degli allevamenti, portando a delle decisioni basate sulle esperienze recenti o memorabili piuttosto che su dati oggettivi e analisi a lungo termine.
Gestione della Salute Animale
Un Allevatore che ha affrontato una specifica malattia nella mandria potrebbe sovrastimare il rischio di ricorrenza, portandolo a decisioni di prevenzione o trattamento eccessive. Ciò può comportare spese inutili per trattamenti non necessari o un utilizzo improprio degli stessi.
Pianificazione Alimentare
Il bias di disponibilità può influenzare anche le decisioni nutrizionali. Se un Allevatore ha recentemente affrontato problemi di salute collegati a uno squilibrio nutrizionale, potrebbe eccedere nel compensare quell’aspetto specifico, compromettendo così l’equilibrio complessivo della razione alimentare. Al contrario, un Allevatore che non ha mai avuto problemi nutrizionali gravi potrebbe sottovalutare l’importanza di una razione bilanciata e delle revisioni periodiche con gli esperti di nutrizione. In quest’ultimo caso, il bias agisce in senso inverso: non avendo esperienze negative recenti, le considera improbabili.
Miglioramento Genetico
Nel campo della selezione genetica, gli Allevatori potrebbero prendere decisioni basate sugli esempi di successo recente nella propria mandria o in quelle vicine, ignorando statistiche o tendenze a lungo termine. Un esempio tipico è quello di sovrastimare l’importanza di un toro riproduttore che ha dato buoni risultati ma solo con alcune bovine. Andrebbe invece valutato se questo successo sia realmente rappresentativo del suo valore genetico complessivo o se si tratti di una semplice coincidenza.
Gestione della Riproduzione
In ambito riproduttivo, il bias di disponibilità potrebbe indurre l’allevatore o il veterinario a sovrastimare (o sottovalutare) l’efficacia di un protocollo in base alle ultime esperienze. La gestione della riproduzione è un argomento complesso e supportato da numerosi fattori, e le decisioni basate sui risultati ottenuti in un breve periodo, o con un campione statisticamente insufficiente, richiedono particolare cautela per evitare di agire sotto l’influenza del bias.
Investimenti in Tecnologie innovative
L’investimento in tecnologie innovative è un argomento sempre complesso da affrontare. La novità spesso spaventa e il timore di sbagliare rende vulnerabile chiunque. Se poi le esperienze che facciamo sono negative, diventa estremamente difficile mantenere la lucidità. Per esempio, un Allevatore che ha visto un collega avere difficoltà dopo l’adozione di una nuova tecnologia, come un sistema di mungitura robotizzata, potrebbe sovrastimare il rischio di fallimento, diventando riluttante all’investimento. Questo comportamento potrebbe limitare le opportunità di miglioramento dell’efficienza aziendale.
COME RICONOSCERE E MITIGARE IL BIAS DI DISPONIBILITÀ
Esistono diversi approcci per riconoscere e contrastare il bias di disponibilità, consentendo a allevatori e veterinari di prendere decisioni più equilibrate, basate su fatti oggettivi piuttosto che su esperienze recenti o memorabili.
Raccolta e Analisi di Dati oggettivi
Una delle strategie più efficaci per ridurre il bias è l’uso di dati oggettivi. Il monitoraggio della salute degli animali, della produzione e delle condizioni ambientali fornisce informazioni concrete per valutare i rischi reali e pianificare gli interventi più appropriati. I software di gestione aziendale o i sensori avanzati possono aiutare a raccogliere dei dati precisi sulla produttività, la salute e la riproduzione.
Consultare gli Esperti e le Fonti esterne
Gli Allevatori dovrebbero consultare regolarmente i Veterinari, gli Agronomi e i Nutrizionisti per ottenere una visione più ampia e oggettiva delle problematiche aziendali. Il supporto di esperti esterni può bilanciare le esperienze personali e ridurre l’influenza di eventi recenti.
Utilizzare il Pensiero Statistico
Un approccio basato su probabilità e statistiche può aiutare a combattere il bias. Per esempio, se un allevatore teme la ricorrenza di una malattia, potrebbe confrontare i dati reali di incidenza negli ultimi anni con le proprie percezioni, chiarendo la differenza tra un evento raro ma memorabile e il rischio effettivo.
Riflettere sulle proprie Esperienze
Un utile strumento contro il bias di disponibilità è la riflessione. Prima di prendere una decisione importante, è consigliabile chiedersi se si basa su una singola esperienza o su una serie di dati e informazioni più ampie. Se possibile, concediti almeno 24 ore di tempo prima di decidere, seguendo il detto “la notte porta consiglio”.
Pianificazione a lungo termine
Il bias di disponibilità si riduce seguendo un piano a lungo termine anziché reagendo agli eventi isolati. La pianificazione implica la valutazione completa delle tendenze storiche e non solo di eventi recenti.
CONCLUSIONI
Il bias di disponibilità può portare a decisioni poco razionali negli allevamenti, influenzando la salute animale, la nutrizione, la riproduzione e la gestione delle risorse. Riconoscerlo e adottare le strategie per mitigarlo è essenziale per una gestione ottimale e sostenibile. L’uso di dati oggettivi, il confronto con esperti e un approccio critico e riflessivo possono aiutare a superare il bias, conducendo a decisioni più efficaci e redditizie per l’attività professionale.
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